JON RAHM: IN CITTÀ SEI TU LA LEGGE, SUI FAIRWAY SONO IO!

31 Ottobre 2023 0 Di Stefano Ricchiuti

IN CITTÀ SEI TU LA LEGGE, SUI FAIRWAY SONO IO!

Un metro e ottantotto per un quintale di peso, braccia e gambe tozze, collo taurino, sguardo da duro.

No, non stiamo parlando del protagonista del celebre film del 1982 diretto da Ted Kotcheff e interpretato da Sylvester Stallone, (John) “Rambo”, [1] bensì di un personaggio diverso, salito velocemente alla ribalta e ben conosciuto dalla stragrande maggioranza dei golfisti.

Che sia per una certa affinità con la stazza fisica, oppure per la grande somiglianza del nome, è con l’ex numero uno del mondo (nonché vincitore di due Majors e membro del trionfante team europeo nella Ryder Cup 2023) che è stato proposto questo piccolo ma improbabile parallelismo, un’assonanza tra l’iconico reduce del Vietnam e il grande campione basco.

Jon Rahm ryder cup 2023

Jon “Rambo” Rahm

Jon Rahm è stato senz’ombra di dubbio uno dei grandi trascinatori dei “12 di casa” nel big match svoltosi tra l’Europa e gli Stati Uniti lungo il percorso del Golf Marco Simone, alle porte di Roma.

Si tratta di uno dei giocatori tra i più potenti del circuito, con i suoi 283 metri di media nel drive, ma anche di un golfista dal gioco corto delicato e sopraffino, che unisce alla capacità tecnica l’inimitabile sensibilità nel tocco di palla, tipica dei grandi assi spagnoli.

Quasi tutti sono poi a conoscenza del suo backswing molto corto, della posizione convessa del polso sinistro all’apice della salita (apice si fa per dire!), nonché di un piano del movimento piuttosto flat.

Nondimeno, la caratteristica che più di ogni altra emerge osservando il suo gesto atletico, è la grande esplosività prodotta nel corso del downswing, una reattività attraverso la quale Rahm riapre il corpo verso l’obiettivo con vigore e velocità, facendo sì che la testa del bastone viaggi alla massima velocità possibile. [2]

Osservando alcune statistiche che lo riguardano quelle che saltano subito all’occhio sono una media di ben 4,5 birdie per giro, una average score di 68,8 e ancora un punteggio medio di 1,7 putt per buca. Risulta essere inoltre il quarto giocatore più preciso nel colpo di approccio al green.

Insomma: a oggi undici vittorie sul PGA Tour – tra cui lo U.S. Open del 2021 e il Masters del 2023 – otto vittorie sul Tour Europeo, e ora: la Ryder Cup!

«Io lo sapevo che non era un tipo comune!» avrà di certo affermato recentemente qualche suo amico o un qualche suo allenatore, così come fece oltre quarant’anni fa l’attore David Caruso, in una scena del film su quell’immaginario e indomabile marine.

 

Jon Rahm campione Augusta Masters 2023

Jon Rahm campione Augusta Masters 2023

 

[1] https://youtu.be/8FkMKKi4u2E?si=uzaFtcJwjsnLrrnR

[2] https://youtu.be/n7AAcpkV-eA?si=drX0esLTEWOp6GKU

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Autore

  • Stefano Ricchiuti

    Ricordo che quando ero bambino irridevo chi si dedicava al gioco del golf, così per come lo potevo osservare in televisione in quelle prime e rarissime trasmissioni condotte dai veri precursori mediatici del nostro sport in Italia. Poi passò qualche anno e, rivedendo casualmente quegli strani movimenti sul piccolo schermo, improvvisamente, così, dal nulla, rimasi folgorato. Più che di un colpo di fulmine si trattò di un vero e proprio colpo di golf, o perlomeno di alcune mie prime fantasie a riguardo, di me che ad esempio tiravo un ferro medio dal centro di un qualche fairway, producendo una palla con un leggero fade che poi atterrava dolcemente sul green, sparendo in quella lontana buca segnalata dall’asta e dal garrire del suo drappo purpureo. Non ho mai giocato a golf per hobby, questo va detto: da quel fatidico giorno decisi che avrei voluto diventare un professionista, e che mi sarei allenato anche fino allo sfinimento per riuscirci. Il caso ha voluto che il quarto e ultimo giorno della famigerata prova per essere ammessi alla Scuola Nazionale Professionisti ritrovai nel mio terzetto proprio il mitico Andrea Benassi, ragazzo che ai tempi conoscevo molto poco. Quel giorno, ricordo, non c’era molto tempo per sorridere, proprio poiché la tensione e la posta in palio si davano da fare per divorare la tempra dei vari giocatori. Eppure, dopo anni, eccoci qui! Per ciò che riguarda la mia carriera da professionista e da insegnante mi verrebbe per prima cosa da ringraziare le infinite e belle persone che ho incontrato lungo il mio percorso di crescita. Il fatto è che l’elenco sarebbe davvero troppo lungo, e il rischio di dimenticarne qualcuna troppo grosso. Personalmente cerco comunque sempre di farlo in privato, poiché doveroso. Su di me posso ancora dire di aver scritto tre libri sulla tecnica e sull’aspetto mentale del golf, avendo la fortuna di essere stato pubblicato in due occasioni dalla casa editrice di sport più importante in Italia. Con tutti e tre i manuali ho potuto raggiungere il primo posto in classifica tra i 100 bestseller di settore su Amazon, e per uno di essi (ovvero per: “I 50 migliori esercizi per un grande golf”) ho ricevuto la menzione speciale da parte del CONI, del Presidente Malagò e del Presidente della FIG Franco Chimenti, evento che in settant’anni non era mai accaduto a un testo sul golf ed onore che in passato aveva riguardato protagonisti e penne famose del giornalismo, come quelle di Faustino Coppi e di Gianni Clerici. Sono stato opinionista e ospite in alcune trasmissioni televisive e radiofoniche, ho gestito per tre anni un campo in Piemonte, e nel corso della mia carriera ho aiutato più di un allievo nel proprio percorso di passaggio al professionismo. Ritengo da sempre questo sport come una scuola di vita: la più frustrante ma magnifica esperienza che si possa provare.

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